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Perché il mio bambino si ammala sempre?

Nunzia Mele


Sono tanti i genitori che in questi ultimi mesi, chiedono con ansia e preoccupazione:

“Dottoressa, il mio bambino é sempre malato!”

“È possibile che dopo 3 giorni di nido sia di già con la febbre e il raffreddore?”

“Come se non bastasse, si ammala sempre di venerdì sera”

“Non avrà le difese basse?”

“Mi darebbe una curettina ricostituente?”

“Non sarà necessario fare degli esami del sangue?”



Proviamo a cercar di capire cosa accade ai nostri bambini.

Nei primi anni di vita il nostro sistema immunitario non solo è inesperto ma anche fisiologicamente immaturo e ha bisogno di un po’ di tempo per diventare efficiente e rispondere adeguatamente ai ripetuti attacchi di virus e batteri.

Nel momento in cui il bambino inizia a frequentare la comunità, vale a dire il nido o la scuola materna, avviene il contatto con il mondo dell'infinitamente piccolo ed i problemi non tardano ad arrivare.

Il bambino si ammala (i sintomi più comuni includono raffreddore, tosse, febbre, mal di gola, orecchio che cola, bronchite e non dimentichiamo vomito e diarrea) e mostra tempi di risposta più lunghi nei confronti delle infezioni, rispetto alle età successive, proprio perché il suo sistema immunitario, praticamente “vergine”, deve ancora venire a contatto con virus e batteri che non conosce.



Chi si ammala di più?

I bambini appartenenti a famiglie numerose

I figli di fumatori (per via dell’ azione dannosa che il fumo esercita sulle vie aeree)

I bambini esposti ad inquinamento atmosferico ed a quello domestico (temperature troppo basse o troppo elevate e umidità con sviluppo di muffe)

I bambini allergici

I bambini appartenenti a categorie a rischio

I bambini che vengono separati precocemente dalla madre



Cosa fare?


Prima di tutto, è bene sottolineare che l’allattamento prolungato al seno garantisce al piccolo una protezione dalle infezioni anche dopo la sua interruzione.

Bisogna imparare che ogni infezione provoca un temporaneo indebolimento del sistema immunitario: ogni infezione apre la porta a quella successiva, tanto che spesso il bambino non fa in tempo a rientrare all’asilo che è di nuovo ammalato.

Sarebbe pertanto opportuno che, di fronte al ripetersi di questi episodi, il bambino venisse tenuto a casa per almeno due/tre settimane, evitando così, in quel periodo, di essere esposto di nuovo al contagio causato dalla socializzazione.

E' questo il periodo della convalescenza indispensabile per il recupero della completa competenza immunitaria.

Dopo qualsiasi episodio febbrile è normale attendere un po’ di tempo prima di riprendere le normali attività che, nel caso del bambino piccolo, sono principalmente due: poter uscire di casa e frequentare l’asilo nido o la scuola materna/elementare.

George Bernard Shaw diceva: «Mi piace la convalescenza: è la cosa per cui vale la pena ammalarsi»

«Ogni malattia è un unicum, il che significa che in un certo senso lo è anche ogni guarigione.

Ciascuno di noi ha tempi di convalescenza diversi e avrà bisogno di strategie differenti».

(Gavin Francis, medico di base e scrittore)




Cosa fare ?

Fra tutte le misure di prevenzione, quella di gran lunga più efficace è sicuramente il lavaggio delle mani, Un corretto lavaggio con un comune sapone riduce della metà le infezioni respiratorie, gastrointestinali e cutanee. (PS : lo avevamo imparato così bene durante la pandemia da Sars-Covid 19...)

Allontanare il bimbo dalla comunità scolastica ai primi sintomi, per limitare il contagio.

Farlo rientrare a guarigione avvenuta per evitare che si riammali di nuovo: il suo sistema immunitario ha bisogno di più tempo per reagire adeguatamente a ogni stimolo infettivo. Evitare assolutamente di fumare in presenza del bimbo, il fumo passivo aumenta il rischio di ammalarsi; Mantenere il più possibile il nasino pulito, per permettere al bimbo di respirare dal naso filtrando, riscaldando e umidificando l’aria.

Favorire una sana alimentazione (io la chiamo alimentazione arcobaleno , variopinta come lo è la natura).

Favorire il sonno : dormire di più migliora il recupero di tutte le funzioni perché riduce l’attività del sistema nervoso simpatico che è quello che attiva le cellule favorendo le condizioni di stress.

Il potere degli abbracci: favoriscono la guarigione e permettono al bambino di ammalarsi di meno ( tradotto in termini pratici equivale a: donare tempo , Kairòs , quello opportuno!!!

Somministrare farmaci solo se necessario e solo su consiglio del proprio medico (se si ha fiducia) poiché, nella maggior parte dei casi ,si tratta di infezioni virali, e gli antibiotici sono inutili o addirittura dannosi. Preferire la medicina non violenta! Sfatare luoghi comuni : si crede ancora che “se il bambino esce col cattivo tempo, si ammala” . In realtà succede esattamente il contrario: ci si ammala molto di più proprio perché passiamo troppo tempo in luoghi chiusi, con temperature interne elevate e pochi ricambi d’aria La vita all’aperto è innanzitutto una delle protezioni più valide contro le malattie infettive.


So di esser stata prolissa, di solito calcolo come tempo di lettura 4 minuti.

Credo sia importante concludere questa nota informativa riprendendo il punto : "si ammalano di più i bambini separati precocemente dalla madre" (ovviamente non tutti, sappiamo che ogni bambino è unico e mette in atto dinamiche di problem solving che dipendono dal contesto culturale e sociale in cui vive)...





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